S.B. Europe Consulting Srl supporta le imprese nel percorso di innovazione tecnologica, di prodotto (realizzo di prototipi) e di processo (innovazione del ciclo produttivo), con particolare attenzione alle piccole e medie imprese (PMI), e promuove la loro partecipazione ai programmi di Ricerca e Sviluppo Tecnologico sostenuti dalla Comunità Europea e dagli Istituti Pubblici attraverso le seguenti azioni:

  • informazioni sulle opportunità tecnologiche, finanziarie e di trasferimento di tecnologie a livello regionale, nazionale ed europeo;
  • informazioni aggiornate su programmi di finanziamento di ricerca e innovazione a livello regionale, nazionale ed europeo;
  • Individuazione del progetto finanziabile, identificazione dei passaggi operativi necessari, ricerca eventuale di partner a livello nazionale ed europeo
  • Supporto e assistenza alla definizione e gestione di proposte di ricerca e innovazione.
S.B. Europe Consulting S.r.l. è altresì impegnata a fornire un servizio d'assistenza nella gestione e preparazione di progetti e azioni di innovazione tecnologica in applicazione delle normative del Fondo di innovazione tecnologica (F.I.T.), del Fondo di ricerca applicata (F.A.R.) e delle normative Europee, ad esempio:

  • Legge 17 febbraio 1982, n. 46
  • Decreto Legge 27 luglio 1999, n. 297
  • D.M. 8/2000, n. 593
  • FIRB-sostegno alla ricerca di base
  • PRIN-progetti di ricerca di interesse nazionale
  • PON ricerca
  • 7FP settimo programma quadro


S.B. Europe Consulting S.r.l. opera in stretta collaborazione con università, centri di ricerca, enti pubblici, imprese ed associazioni di categoria.
L'obiettivo è di rendere più semplice per le imprese, gli enti di ricerca, le associazioni di categoria, gli enti locali ed altri eventuali soggetti interessati, l'accesso alle opportunità offerte e alla partecipazione ai programmi.
Il tutto è svolto mediante un servizio di informazione e assistenza sulle possibilità di finanziamento e sulle opportunità di cooperazione scientifica e tecnologica offerta a livello nazionale ed europeo

Costruire un Futuro in Europa nella R&S

La ricerca e l'innovazione contribuiscono a creare posti di lavoro e ricchezza e a migliorare la qualità della vita delle persone. L'UE occupa una posizione di primissimo piano per molte tecnologie, ma è esposta sempre più alla concorrenza non solo dei partner tradizionali, ma anche delle economie emergenti. I programmi comuni consentono di ottenere risultati che gli Stati membri non possono conseguire da soli.
 
La ricerca e lo sviluppo (R&S) contribuiscono alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.
Le nuove tecnologie aiutano anche a risolvere problemi sociali come povertà, malattie e degrado ambientale.
Per rimanere competitiva, l'UE deve spendere di più per la ricerca e lo sviluppo, allineando i suoi investimenti a quelli dei suoi maggiori concorrenti. In particolare, l'industria europea deve spendere quanto le imprese statunitensi e giapponesi se vuole rimanere all'avanguardia nel settore della tecnologia e dell'innovazione. Probabilmente l'UE non raggiungerà l'obiettivo di colmare questo divario investendo il 3% del PIL nella ricerca entro il 2010.
L'Europa deve anche impegnarsi di più per convertire il sapere scientifico in processi e prodotti brevettati a disposizione delle industrie high-tech. L'Istituto europeo di innovazione e tecnologia contribuirà a questo processo promuovendo la collaborazione fra le tre componenti del triangolo della conoscenza, vale a dire l'istruzione, l'innovazione e la ricerca.

Creazione di uno Spazio europeo della ricerca
L'UE punta a creare uno Spazio europeo della ricerca che incoraggi il trasferimento di conoscenze attraverso reti di ricercatori europei di livello internazionale. La cooperazione fra paesi europei viene inoltre promossa mediante infrastrutture d'avanguardia e politiche comuni nel campo della ricerca. Lo Spazio europeo della ricerca consentirebbe inoltre ai paesi dell'UE di affrontare in maniera collettiva le grandi emergenze, come ad esempio l'influenza A (H1N1).

Promuovere la ricerca attraverso il Settimo programma quadro
La manifestazione più concreta della politica europea in materia di ricerca e innovazione è il Settimo programma quadro (7°PQ), che dispone di una dotazione di 50,5 miliardi di euro.
Il 7°PQ è strutturato in quattro capitoli:
Cooperazione - ricerca effettuata in collaborazione nei seguenti campi: salute, alimenti, agricoltura, pesca, biotecnologie, tecnologie dell'informazione e della comunicazione, energia, ambiente (compresi i cambiamenti climatici), trasporti (compresa l'aeronautica), scienze socioeconomiche, scienze umane, spazio e sicurezza. Sono compresi anche le nanoscienze, le nanotecnologie, i materiali e le nuove tecnologie di produzione.
Idee - l'elemento fondamentale di questo capitolo è l'istituzione di un Consiglio europeo della ricerca, per sostenere la ricerca alle frontiere della scienza.
Persone - questo capitolo riguarda le risorse umane e comprende le borse di studio per giovani ricercatori, le borse di studio per azioni di formazione permanente e di sviluppo della carriera, collaborazioni tra industrie e università e premi di eccellenza.
Capacità - questo capitolo comprende le infrastrutture di ricerca, il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo delle piccole imprese, lo sviluppo di poli scientifici e della conoscenza e la promozione in generale delle conoscenze scientifiche.

La ricerca per il futuro
Il Centro comune di ricerca (CCR) è una rete di sette istituti di ricerca sparsi in tutta l'UE. Oltre ad occuparsi di energia nucleare e di ricerca sulla sicurezza nucleare, il CCR ha sviluppato, ad esempio, una tecnologia di telerilevamento per individuare l'insorgere di crisi alimentari nei paesi del terzo mondo, nei quali sarà necessario l'intervento dell'UE.
Il reattore ITER, attualmente in corso di costruzione a Cadarache (Francia), rappresenta un passo importante verso la creazione di prototipi di reattori per impianti nucleari basati sulla fusione, una forma di energia nucleare considerata sicura, sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Collaborano a questo progetto UE, Canada, Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Russia.

L'UE nello spazio
Il 7°PQ dedica per la prima volta un capitolo a sé al settore spaziale, sottolineando così la crescente importanza che l'UE attribuisce a un suo ruolo indipendente nello spazio. Il progetto GMES (Global Monitoring for Environment and Security) consentirà di utilizzare le osservazioni dallo spazio per prevenire o reagire alle crisi in materia ambientale e di sicurezza.
L'UE sta anche portando avanti il progetto Galileo per la prossima generazione di sistemi satellitari di posizionamento globale (GPS), un altro settore in cui l'Europa vuole sviluppare la propria tecnologia anziché affidarsi a quella di altri paesi. Le applicazioni dei sistemi del futuro andranno molto oltre il GPS, utilizzato ormai abitualmente in automobile come mezzo di orientamento stradale, e consentiranno, ad esempio, una gestione più efficiente del traffico e delle operazioni di ricerca e soccorso.